TEST: KAYAK OUASSOU
Materiale testato:
KAYAK DA MARE modello "Ouassou"
Produttore: Bic
sport
Sito web:
www.bicsportkayaks.com
Rivendtore: Punto vendita lo Scalo - Via Gazzol
32r - 16127 Genova Nervi
Tel./fax 010 3741326 cell. 333 4853440
Data prove: estate 2005
Luogo prove: Spiaggia di Procchio
(Isola d'Elba)
Staff tecnico: Mazzei Stefano
(Istruttore S.N.S.) Maurizio Serini (Istruttore Kajak)
Sappiamo benissimo che le attrezzature e i mezzi di salvataggio
possono in qualche modo essere paragonati alla cassetta degli
attrezzi. Se devo stringere un bullone utlizzerò una chiave
inglese, se invece devo fissare un chiodo userò un martello.
Certo se la mia cassetta degli attrezzi non offrisse molta scelta,
potrei provare anche ad utilizzare una chiave inglese per piantare
un chiodo, oppure il martello per avvitare un bullone e probabilmente
riuscirei a finire il lavoro, consapevole però d'incontrare
mille difficoltà, impegnare molto tempo e con il rischio
(quasi certo) di fare danno. Questo per dire che anche per i salvataggi
in acqua non esiste un mezzo o un'attrezzatura "universale"
come i coltellini svizzeri. Il Bagnino prima di affrontare un'operazione
di soccorso, dovrebbe valutare i rischi e lo scenario, quindi
scegliere se ne ha la possibilità, l'attrezzatura o il
mezzo più idoneo alla situazione.
Anche nel campo del soccorso e salvataggio
in acqua da qualche anno abbiamo potuto assistere ad un'evoluzione
delle attrezzature: bay watch, salvagenti lineari, defibrillatore,
moto d'acqua, giubbotti autogonfiabili ecc. i quali hanno sicuramente
contribuito ad aumentare l'efficacia dei salvataggi e la sicurezza
tra i bagnanti e soprattuto dei Bagnini. Poco chiaro rimane il
loro riconoscimento secondo le normative vigenti (alias Ordinanze
balneari) le quali non si sono certo adattate così velocemente
al nuovo mondo del salvamento, lasciando come spesso accade con
le Leggi italiane, libera interpretazione.... vedi l'articolo
dell'Ordinanaza balneare dove si parla dell' "unità
idonea a disimpegnare il servizio di salvataggio". Ma
chi deve stabilire quali sono le caratteristiche che rendono idonea
un'unità al salvataggio? il Bagnino? il Gestore? il Bagnante?
il primo che passa? oppure un RINA, il Ministero dei Trasporti
e della Navigazione o la stessa Capitaneria ?!
Bene, chiusa questa parentesi utile
a introdurre l'utilizzo del Kayak come mezzo "idoneo"
(lo scopriremo in seguito) di salvataggio, la nostra associazione
ha deciso di provare il modello Ouassou della BIC, dopo averlo
visto esposto alla Fiera Balnearia. Il piccolo Kayak ci ha subito
ben impressionato per la forma compatta ottenuta da un'unica stampata,
il peso ridotto, le due ampie maniglie a prua e a poppa, ma sopratutto
per lo spazio della parte posteriore che può essere facilmente
utilizzato come presa e appoggio da un bagnante stanco o in difficoltà.
Per le prove in mare ci siamo avvalsi di Maurizio Serini, Istruttore
di kayak e persona di grande esperienza con ogni tipo di canoa.
Il Kayak Ouassou si è rivelato
subito molto maneggevole, grazie anche alla chiglia leggermente
marcata e ai bordi laterali che gli conferiscono una buona stabilità
direzionale e presa di taglio fra le onde. Ottimo il suo comportamento
sia in condizioni di acqua piatta che di mare con onde formate,
nelle quali il kayak complice la forma particolare della carena,
riesce a surfare senza grossi problemi. Anche la risalita dopo
un tuffo in acqua si effettua senza difficoltà, e questa
non è cosa da poco. Il controllo del mezzo è favorito
anche dal pozzetto ergonomico che offre i puntapiedi integrati,
oltre l'attacco del premicosce che se da un lato favorisce un
valido appoggio per contrastare il rollio, dall'altro per ovvi
motivi di sicurezza non è consigliabile fissarle nel classico
modo, cioè è preferibile non fasciare la coscia
ma lasciarla libera (vedi foto sotto: la coscia destra fissata
normalmente, mentre la coscia sinistra è libera).
Ovviamente il "Ouassou" della
BIC non essendo stato concepito per il salvataggio, prima di utilizzarlo
nella nostra postazione di salvataggio, abbiamo provveduto a renderlo
ancora più efficiente, aggiungendo semplicemente lungo
i bordi una cima galleggiante tientibene e la scritta rescue.
Di sicuro se utilizzato da una persona capace di governarlo, (perchè
è comunque necessaria un minimo di preparazione e tecnica)
utilizzando la pagaia della giusta misura, il kayak risulta di
gran lunga molto più veloce di un pattino sia nella navigazione
che nell'approntamento (pesa infatti solo 18 Kg !!).
Anche se la visibilità non è
paragonabile a quella che si ottiene stando in piedi su un pattino,
utilizzato come unità di sorveglianza in mare in condizioni
di mare calmo, il kayak offre il vantaggio di poter essere manovrato
facilmente da un solo bagnino "infiltrandosi agevolmente"
anche in zone di alta concentrazione di bagnanti, prestando un
valido sostegno sia al nuotatore stanco o a chi magari viene colpito
da un improvviso crampo. Il bagnino può inoltre manovrarlo
calzando le pinnette e tenendo tra le coscie, appoggiato nel pozzetto
un bay watch nel caso ci fosse bisogno d' intervenire a nuoto.
Il sedile che si trova a prua progettato per il trasporto di un
bambino, potrebbe poi essere trasformato in un comodo gavone chiuso
da un coperchio stagno per contenere attrezzature di soccorso,
quali la maschera oronosale di rianimazione, il binocolo ecc.
Concludendo il Kayak OUASSOU della
Bic è risultato un valido supporto al classico e comunque
insostituibile pattino di salvataggio.
Scheda tecnica del Kayak che abbiamo
provato:
Lunghezza: 2.60 mt / Larghezza: 0.78 mt / Peso: 18 Kg
Carico massimo: 110Kg
Materiale: politilene termoforato
Equipaggiamento: 1 porta borraccia, sedile ergonomico ricoperto
di schiumato, sedile bambino ricoperto di schiumato, puntapiedi
integrati, 2 fori autosvuotanti, fissaggi premicosce e schienale
Accessori di serie: maniglie di trasporto integrate, agganci premicosce
Optional: pagaie, gilet, schienali, premiciscie, borraccia.
Per
maggiori informazioni sul prodotto:www.bicsportkayaks.com
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